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RISCHI E PREVENZIONE
L' opuscolo realizzato dall’INAIL.
Rielaborazione editoriale autorizzata di una pubblicazione di SUVA,
l’Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
L'utilizzo del videoterminale, soprattutto se prolungato, può provocare qualche disturbo, essenzialmente per l’apparato muscolo-scheletrico e per la vista, o problemi di affaticamento mentale.
Tuttavia, osservando alcune norme di buona pratica è possibile prevenirli.
Questo opuscolo può essere utilizzato dai datori di lavoro per informare correttamente sui rischi a cui sono esposti i lavoratori che utilizzano abitualmente il videoterminale e per spiegare loro come sistemare la postazione di lavoro e usare le apparecchiature in modo corretto.
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LINEA GUIDA
PER LA SCELTA,
L'USO E LA MANUTENZIONE DELLE SCALE PORTATILI
D.Lgs. 8 luglio 2003, n. 235
Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza
e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori.
ISPESL - Dipartimento Documentazione Informazione e Formazione
3.2 Definizioni
Scala: attrezzatura di lavoro dotata di pioli o gradini sui quali una persona può salire, scendere e sostare per brevi periodi, e che permette di su-
perare dislivelli e raggiungere posti di lavoro in quota.
Scala portatile: una scala che può essere trasportata e installata a mano, senza l’ausilio di mezzi meccanici.
Scala di appoggio: scala che, quando è pronta per l’uso, appoggia la parte inferiore sul terreno e la parte superiore su una superficie verticale,
non avendo un proprio sostegno.
Scala semplice di appoggio ad un solo tronco: scala di appoggio ad altezza fissa costituita da un solo tronco.
Scala di appoggio innestabile o all’italiana: scala ad altezza variabile,
ottenuta mediante l’innesto reciproco di due o più tronchi per mezzo di dispositivi di collegamento di estremità. La lunghezza può essere variata solo
con l’aggiunta di un intero tronco.
Scala di appoggio a sfilo: scala di appoggio ad altezza variabile, ottenuta mediante due o più tronchi scorrevoli parallelamente l’uno sull’altro. La
lunghezza può essere regolata di piolo in piolo.
Scala di appoggio a sfilo a sviluppo manuale: scala di appoggio a sfilo i cui tronchi superiori vengono spostati a mano.
Scala di appoggio a sfilo con meccanismo: scala di appoggio a sfilo i cui tronchi superiori vengono spostati per mezzo di un meccanismo a fune.
Scala doppia: scala autostabile, che quando è pronta per l’uso, si sostiene da sé, appoggiando i due tronchi sul terreno.
Scala doppia ad un tronco di salita: scala autostabile, che quando è pronta per l’uso, si sostiene da sé, appoggiando i due tronchi sul terreno,
permettendo la salita da un lato.
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Mascherine chirurgiche
Le mascherine chirurgiche hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente, in quanto limitano la trasmissione di agenti infettivi e ricadono nell'ambito dei dispositivi medici di cui al D.Lgs. 24 febbraio 1997, n.46 e s.m.i.. Sono utilizzate in ambiente ospedaliero e in luoghi ove si presti assistenza a pazienti (ad esempio case della salute, ambulatori, ecc).
Le mascherine chirurgiche, per essere sicure, devono essere prodotte nel rispetto della norma tecnica UNI EN 14683:2019 (scaricabile gratuitamente dal sito https://www.uni.com), che prevede caratteristiche e metodi di prova, indicando i requisiti di:
- resistenza a schizzi liquidi
- traspirabilità
- efficienza di filtrazione batterica
- pulizia da microbi.
La norma tecnica di riferimento UNI EN ISO 10993-1:2010 (scaricabile gratuitamente dal sito https://www.uni.com) ha carattere generale per i dispositivi medici e prevede valutazione e prove all'interno di un processo di gestione del rischio.
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